lettera q - Tarsia dialetto

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Q

Quacquariàre: Voce fonosimbolica che ricorda il verso delle oche, formata con iterazione di “qua”, oppure dal greco "chacharizo". Gorgogliare, bollire, borbottare, farfugliare.

Quadàra, quadarùottu: caldaia, paiolo. Dal latino “caldarium”. “'A quadara vuddhra e ù puurcu ara muntagna” ( le cose da fare sono pronte ma per farle ci vuole tempo).

Quadara.

Quadaràru: chi fabbrica o vende caldaie. Stessa etimologia.

Quagliàta:  latte crudo rappreso, con aggiunta di caglio non salato, messo a scolare. Dal latino “coagulata”.

Quàglia: quaglia. Dal latino “quacula”.

Quagliàre, quàgliu: coagulare, riferito al latte; anche venire ad un risultato positivo. Dal latino “coagulare”. Nell'espressione “t'à fatt du quagliu” è riferito a chi sfugge dai rapporti interpersonali, a chi è evanescente nelle sue azioni.

Quagliarùlu: zufolo per il richiamo delle quaglie. Da “quacula”.


Quagliarulu.

Quagliu: caglio. Dal latino “coagulum”.

Quànnu: quando. Dal latino “quando”; “a quannu a quannu”, appena. “Quann'a canzuna 'un bèna dù cori ghè cumi nà minesta senza sali” ( senza sentimento è tutto insipido). Oltre che valore temporale (quando, in quale tempo, in quale momento, nel momento in cui), ha valore iterativo (ogni volta che), causale (giacché), avversativo (mentre), condizionale (qualora, se).

Quàntu: quanto. Dal latino “quantus”.

Quaréla: querela. Dal latino “querella”. “Sì nà quarela”, sei una disgrazia.

Quarménte: ugualmente, come, in ugual misura. Dal latino “aequale”.

Quartiàre: squartare, dividere in quarti. Da un tardo latino “exquartare”, derivato di “quartus”.

Quartìno: piccolo appartamento di poche camere. Dallo spagnolo, diminutivo di “cuarto” (appartamento).

Quartu: la quarta parte di un litro, misura usata soprattutto nelle osterie. Dal latino “quartus”.

Quartucciàta: misura agraria (circa otto are).

Quatràra, quatràru: ragazza, ragazzo. Dal latino “quadrarius” (quadrato, robusto), oppure sempre dal latino "quaternarius" (cioè di quattro anni, poi passato ad indicare bambino in generale), o ancora dal greco "chataròs" (innocente, puro). “U chiandu du quatrarijddhri u canuscid'a mamma” (il modo di piangere di un bambino lo sa interpretare soltanto la mamma).

Quatràre: andare a genio, convenire, corrispondere. Dal latino “quadrare”; “quoniam tibi ita quadrat”, poiché ti va a genio così (Marco Tullio Cicerone  I° sec. a. C.).

Quatrizzàre: andare a genio, essere esatto, appropriato. Dal latino “quadrare”.

Quattrìna: quantità di quattro, o quasi.

Quattròssa: la mano. Non credo che la derivazione del vocabolo sia da riferire al numero delle ossa della mano, che sono ben più di quattro. Un'ipotesi logica mi fa pensare a due termini: dal latino “clatra”, chiuso, e “ossa”, ossa; quindi ossa che si chiudono. In effetti, le ossa che costituiscono la mano sono le uniche del corpo umano che si possono serrare.

Quattrùocchi: occhialuto, che porta gli occhiali.

Quàtru: quadrato. Dal latino “quadratus”; “chini nascia tunnu 'un po' mori quatru”, chi nasce rotondo non può morire quadrato.

Quattruvintìni: ottanta.

Quazàre: calzare. Dal latino “calceare”, derivato da “calceus” (calzatura); “calceare pedes”, calzare i piedi (Fedro, I° sec. d. C.).

Quazìjetti, quazittùni: calze, calzettoni. Dal latino “calceus”, a sua volta da “calx” (calcagno); “calceos poscere”, chiedere le scarpe ( i Romani di una certa classe sociale levavano le scarpe prima di sedere a tavola, e quando si alzavano chiedevano le scarpe agli inservienti).

Quazùni: pantaloni. Stessa etimologia.
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Quìjtu: calmo, quieto, tranquillo. Dal latino “quietus”; “quieta omnia”, tutto tranquillo ((Tito Livio I° sec. a. C.).

Quintìlio: gioco del tressette in cinque. Dallo spagnolo “quintilio”.

Quistiona: contrasto, lite, discussione accesa, spesso per motivi astratti e di principio. Dal latino “quaestio”, sostantivo deverbale di “quaerere”, interrogare, chiedere, domandare.
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